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Chiesa Santa Maria Maggiore

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Chiesa Santa Maria Maggiore
(Visita Virtuale)

Notizie Storiche

La Chiesa di Santa Maria Maggiore è la più interessante ed antica opera arrivata a noi, fu costruita su di un tempio romano dedicato a Giove nel V sec. in onore a Maria, in seguito al culto diffuso in occidente. Ha subìto nei secoli varie trasformazioni e restauri fino ai nostri giorni.

L’interno si presenta a tre navate asimmetriche con il coro rettangolare, ha una lunghezza, dall’altare alla soglia di entrata più di 37 metri, ed è larga, per le sue complessive tre navate, metri 19,35. Le navate sono divise da quella centrale, che è la maggiore, da 16 pilastri con colonne di pietra.

Sulla navata sinistra vi sono cinque Cappelle Gentilizie di epoca barocca, la prima è adibita a museo e custodisce il tesoro artistico più importante della Chiesa, la Madonna di Costantinopoli, una statua lignea a due pannelli policromi.

Nel secolo XIII la chiesa di Santa Maria Maggiore subì una grande trasformazione, conservando i diversi elementi architettonici, nella parte superiore della facciata venne aperta per accogliere un rosone di finissima pietra, lavorato a figure geometriche, che formavano una croce greca; anche in fondo all’abside vi si aprì una finestra, altre vennero aperte sulle pareti sovrapposte ai pilastri, così da permettere alla luce di illuminare meglio il tempio.

Nel 1394 venne innalzato un campanile che nel 1739 fu dimezzato, perché minacciava di cadere; nel 1897, per le troppe lesioni, venne assicurato con chiavoni di ferro.

Il 24 Luglio 1654 un violento terremoto provocò seri danni all’edificio sacro, dalla nicchia sopra il rosone venne giù la statua di S. Giovanni Battista, frantumandosi completamente, mentre la volta si aprì in due parti.

L’Ottocento, fu un secolo di restauri, consolidamenti e rifacimenti per la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Nel 1851, subì nuovi restauri e il rinforzo delle mura; in quell’occasione venne molto deturpata nello scopiazzare i restauri fatti in Roma nella Chiesa di S. Clemente. Alla fine del Secolo, il Regio Governo provvide al restauro del rosone e, nell’occasione, venne scoperta una epigrafe, che poi venne inserita nella parte superiore del rosone; il ritrovamento fu accolto con notevole curiosità e speranza di qualche mistero scritto, ma la cosa si rivelò alquanto ardua. Dopo cento anni e ripetuti tentativi da parte di numerosi studiosi, finalmente il nostro Don Giuseppe Capone ha messo fine al mistero.

Nel 1743, sotto la prima colonna a sinistra, entrando in chiesa, venne eretto un altare votivo alla Madonna Della Libera per permettere di rivolgersi a Lei, perché fu un’epoca travagliata dalla miseria e molti trovarono rifugio, speranza e consolazione in questa immagine così dolce e materna; tale culto era sentito dal popolo sia della città che dai forestieri che si trovavano a passare dalle parti di Alatri. Nei lavori del 1852 si creò una nuova cappella più confacente per accogliere l’effigie della Madonna Della Libera, essendo diventata molto popolare in tutta la provincia, venne asportato il pezzo di colonna su cui era stata dipinta e parcheggiata per i lavori presso la Chiesa degli Scolopi. Nel 1856 fu riportata nella nuova cappella con grande festa del popolo, il 5 Gennaio 1899 venne emesso il decreto da parte del Vaticano per l’incoronazione che avvenne l’8 Settembre 1901. Nel 2001, dopo cento anni, venne portata in processione per la città con una grande festa, l’ultima uscita, infatti, dalla chiesa era del 1952.

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