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Chiesa di San Pancrazio e Sito Archeologico

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Chiesa di San Pancrazio e Sito Archeologico

Chiesa di San Pancrazio

La Chiesa di San Pancrazio, Patrono di Campoli Appennino, sorge ad un chilometro circa dal centro abitato. Il toponimo di questo ameno rilievo, già noto prima del mille, ebbe origine, stando alla leggenda, in seguito all’apparizione del Martire ad una giovane pastorella.

Fu qui che nel 1521, alcuni campolesi, i quali nella stagione estiva si recavano abitualmente in Roma per esercitarvi la raccolta e, quindi, la vendita della cicoria, decisero di erigere una cappella votiva dedicata a San Pancrazio, affidandola alle cure di un romito.

In una seduta pubblica tenutasi il 13 Maggio 1594, si decise di trasformare il romitorio in chiesa, fissando una contribuzione di due carlini a fuoco (famiglia). La nuova costruzione venne portata a termine nel 1599. Nella revisione dei conti comunali del 1602 si fa menzione del quadro esistente nella chiesa, dipinto in Campoli Appennino.

Subito dopo la troviamo menzionata nellacompilatio decretorum visitationum: ab anno 1609”.

Nel passato, come si trova in alcuni atti contabili, la civica amministrazione soleva contribuire, largamente, alle spese relative ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Nella revisione dei conti del 1758, ad esempio, si legge:

Adì 13 Maggio – Speso per la festa di San Pancrazio, cioè per poluere e chi l’è andata a pigliare in S. Germano (l’odierna Cassino), della quale n’è rimasta porzione per il Corpus Domini, docati otto e mezzo; Alli Sonatori di Tamburro e Zampognari, alli Sonatori Calabresi e per spesa fatta ai medesimi in numero di quaranta, ducati undeci e grana undeci, fra i quali sono compresi carlini tre da pagarsi al Rev/do D. Francesco DEL VICARIO, per essere andato a maledire i sorgi (sorci) per tutto il tenimento di Campoli, e celebrata anche la Messa per detto effetto, in tutto docati diciannove e grana sessantuno”.

La bellissima statua in legno, pregevole opera dello scultore Francesco VERZELLA, bisognosa di restauro (i tarli hanno iniziata la loro perniciosa opera), risale al 1804, mentre i due graziosissimi Angeli che ornano il piedistallo furono scolpiti dallo stesso artista nel 1820.

I lavori per la costruzione della sagrestia, iniziati nel 1849, furono portati a termine nel 1852. La campana, dono di F. CLARI, reca la data del 1857.

Date importanti del ‘900

Nel 1907 venne eretto l’altare: i lavori furono eseguiti da Giuseppe POLICELLA fu Leonardo, per un importo di £. 120. In occasione dei festeggiamenti il Padre Giocondo da Circello compose il bellissimo inno:Salve o baldo campion della fede”, musicato dal maestro LIPPARINI, direttore del concerto bandistico di S. Giovanni Incarico.

1908 – L’arciprete D. Felice RENZI dà alle stampe il secondo inno: “O glorioso Martire”, non meno bello del primo, forse musicato dallo stesso sacerdote.

1913 – Indoratura della base della statua, del piedistallo e degli Angeli con oro zecchino, per una spesa complessiva di £. 410, di cui £. 355 rimesse da un gruppo di campo lesi residenti in Detroit.

1922 – Si costruisce in Detroit, tra i campo lesi ivi emigrati, la Società di Mutuo Soccorso “S. Pancrazio Martire”. Analoga Società esiste in Roma, fondata nel 1911 da Luigi RICCI. A Detroit gli appartenenti al sodalizio, attualmente (fine anni ’80), sono appena una ventina (da una lettera di Guglielmo GIOVANNANGELI, Giudice alla corte di Detroit del 20 Maggio 1987), mentre quello romano, Presidente Angelo D’ANGELO, riorganizzatosi recentemente (fine anni ’80), ha effettuato il 12 Maggio 1987 il suo primo pellegrinaggio in Campoli.

1985 – Gennaio: Mario MASTROIANNI fu Francesco ha dotato la chiesa di due parafulmini, le cui punte (sette per ognuno) sono state trattate, prima con bagno di rame, poi con argento, oro e platino, per un valore di £. 500.000. Il Mastroianni, inoltre, ha provveduto per il pozzetto di scarico e l’installazione dei due manufatti, indispensabili per la protezione del sacro edificio. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale, da parte sua, si è fatto carico delle paline £. 50.000.

Il tempio è ben tenuto e vi si celebra ogni anno, in occasione dei festeggiamenti in onore del Martire. Una volta vi si officiava anche la vigilia dell’Ascensione, per implorare da Dio, un buon raccolto (Rogazioni).

Sito archeologico di Colle San Pancrazio

La campagna di scavo ha portato alla luce una serie di sistemazioni nel banco di roccia probabilmente volte ad accogliere alcune strutture lignee.

Il banco forma tre terrazzamenti naturali, digradanti da Nord-Est verso Sud-Ovest, con piani di sezione molto regolari; è stato possibile riconoscere almeno una sistemazione del fronte roccioso, volta ad assecondare la naturale pendenza del banco, allo scopo di realizzare una struttura a più livelli. Nella parte centrale dello scavo, alla quota più elevata, è stato rinvenuto l’insieme più nutrito di queste tracce: una serie di buche per alloggiamento di pali, di cui alcune individuano una struttura di forma semicircolare. Si tratta di una costruzione in legno, dall’interno della quale provengono la maggior parte delle monete, oltre a quasi 400 chiodini, diversi elementi di serratura, medagliette e aghi crinali. Inoltre, sono state rinvenute anche tracce di sepolture fortemente disturbate già in antico.

La cronologia delle monete permette di riconoscere in questa capanna lignea, parte di un insediamento militare databile al periodo delle guerre greco-gotiche, condotte tra il 535 ed il 553 d.C. dagli eserciti bizantini per riconquistare l’Italia in mano ai Goti. Si tratta di un nucleo difensivo precedente la fondazione del paese di Campoli.

Bibliografia:

Chiesa San Pancrazio: MASTROIANNI Pasquale: “Chiese di Campoli Appennino – 1989”;
Sito Archeologico: Prof.ssa Francesca Romana Stasolla: cattedra di Archeologia Medievale l’Università di Roma la Sapienza; Gruppo Archeologico Medio Liri – Scavi sul Colle S. Pancrazio Giugno 2011

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