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Chiesa di San Francesco

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Chiesa di San Francesco
(Visita Virtuale)

Notizie Storiche sulla Chiesa di San Francesco

Di aspetto quasi primitivo nell’arcaica semplicità del suo perimetro esterno, la Chiesa di San Francesco (Visita Virtuale), eretta dai Francescani dell’ordine dei Conventuali nella seconda metà del XIII Secolo, s’inserisce con quella discreta solennità tutta Toscana, nello splendido complesso urbano che ne forma l’ambiente più adatto. Alla sua costruzione concorse anche il Comune, permettendo ai frati, “ad reverentiam Beati Francisci pro aedificatione Ecclesiae intus civitatem Alatri” di usufruire del vicino Monte Lungo per la fabbricazione della calce.

Sulla facciata sostanzialmente integra, si apre un sobrio portale archiacuto, coronato in alto da un rosone a raggiera con sedici colonnine di diverso intaglio, che costituiscono, insieme al piccolo traforo centrale, chiaramente ispirato a quello assai più grande della Chiesa di Santa Maria Maggiore, l’unica nota di decorativismo ornamentale volto ad ingentilire l’asprezza quasi ferrigna del prospetto in pietra.

Architettura della Chiesa di San Francesco

L’interno della Chiesa di San Francesco è formato da un’unica aula rettangolare interamente trasformata nel XVII Sec. e addirittura allungata nella zona del presbiterio, per accogliere il coro dei frati, presenta la ricca decorazione a stucco policromo tipica del rinnovamento Barocco che “ad maiorem Dei Gloriam” alterò irreparabilmente l’assetto originario del sacro recinto. Alcuni frammenti dell’antica decorazione parietale sopravvivono tuttavia nella parete interna della facciata e nel piccolo spazio attiguo all’ingresso, dove, debitamente staccati dal sito primitivo, si ammirano un San Giovanni Battista e una Madonna col Bambino in trono, entrambi dipinti nella seconda metà del ‘400 con indiscussa perizia tecnica, che li contraddistingue dai rimanenti affreschi di tono assai minore.

Sopra di essi si schiude la bella cantoria lignea dal movimentato andamento mistilineo, coronata fino a pochi anni fa da una nutrita teoria di putti musicanti, che incorniciavano l’altrettanto elegante facciata dell’organo Seicentesco. Ma la sapiente mano di questi intagliatori barocchi si riscontra maggiormente nella sottostante bussola d’ingresso, nel pulpito pensile posto al centro della parete sinistra e nei due confessionali, virtuosisticamente modellati in un’organicità d’insieme tale da formare un tutt’uno con la dinamica ispirazione che guidò la mano dello sconosciuto architetto.

Lo stesso repertorio Barocco ma con un ritmo più fitto e con una più ricca decorazione, si ritrova nei quattro altari laterali e nella grande edicola di fondo, ove un’alterna vicenda di Angeli, di volute sporgenti, di timpani spezzati e di fastose colonne, rafforzano l’intero meccanismo scenografico della chiesa.

Il primo altare di destra presenta una tela raffigurante l’apparizione del Bambino Gesù a Sant’Antonio: opera di Raffaele Zappelli realizzata nella seconda metà dell’800. Più avanti, sempre sulla stessa parete ma entro l’architettura del secondo altare, è posta una pregevole Deposizione di Cristo dalla Croce. La maniera fastosa e libera, la fragranza pittorica, in cui però permangono vivi i ricordi naturalistici tinti di toni cupi e drammatici, legano quest’opera alla vicenda pittorica napoletana a cavallo tra il Sei e il Settecento. Oltre alle quattordici stazioni della seicentesca Via Crucis, inserita lungo il perimetro del tempio, rilevante è anche la coeva pala dell’altare maggiore, assai grandiosa per dimensioni e imponenza, rappresentante la Gloria della Vergine entro una schiera di cherubini alla presenza di S. Francesco, San Bonaventura, San Bernardino da Siena e di San Ludovico d’Angiò.

La Sacra reliquia: il mantello originale di San Francesco di Assisi

Sul lato destro dello stesso altare, entro una nicchia scavata nella parete, si conserva, custodita gelosamente da una ricca urna di legno dorato, la sacra reliquia del mantello di San Francesco, donato dal poverello d’Assisi alla cittadinanza nel 1222, durante il suo soggiorno ad Alatri presso la chiesa rurale di Sant’Arcangelo, ove poco dopo fiorì una piccola comunità di frati che successivamente si stanziò entro le mura, edificando questa chiesa e l’attiguo convento.

Infine, per dare un ultimo tocco al sommario profilo della chiesa, bisognerà ricordare la sua campana più grande, fusa dai maestri Giovanni ed Andrea da Pisa nel 1303 in onore della SS.ma Vergine e del Beato Francesco, come ricorda l’iscrizione latina che ne circonda la corona.

Esterno della Chiesa

Usciti dalla chiesa e costeggiatone per intero il lato destro in modo da lasciare alle spalle il caratteristico vicolo delle Monachelle con la pittoresca finestra bifora sul fondo, si arriva a Piazza Regina Margherita, aperta nel 1884 in seguito ad una felice sistemazione urbanistica.

Bibliografia:

ALATRI un itinerario storico – artistico – Di Mario Ritarossi – Tofani Editore

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