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Prezzo: Menù a partire da €18 a persona.

Il Ristorante Tre Grana tra Storia e Leggenda

Il locale del Ristorante Tre Grana è parte integrante dell’edificio che ospitava il convento dei frati francescani, attiguo alla Chiesa di San Francesco (II metà del XII secolo). E’ molto probabile che in quel tempo i suoi spazi venissero adoperati come cantine e cisterne. Sulla facciata del locale adiacente al viale, denominato nei catasti ottocenteschi vicolo “Le Stere”, è possibile distinguere un portale d’ingresso, una bifora, tre finestre e altre piccole aperture tamponate. Tali elementi si riferiscono probabilemente ad una chiesa di stile romanico.
Inoltre, nella sala più grande del locale, sono state osservate tracce di un basamento in opera poligonale e si ritiene che vi fosse un insediamento Templare. Sull’architettura di una delle finestre di tale sala è inciso un simbolo raffigurante la “triplice cinta sacra”. Nel corso degli anni il locale è stato adibito ad altri usi (frantoio, stalle).

Da Quaderni del Museo Civico di Alatri, I, “Antichità alatrensi”, a cura di Gianfranco Manchìa.

Il nostro intervento di restauro

Grazie all’opera di restauro e conservazione eseguita dalle mani sapienti ed artistiche di Gianni Galuppi coadiuvato dal fratello Bruno e da tutti i familiari, i locali del Ristorante Tre Grana hanno ripreso forme e stili originari. Le sontuose pareti in “pietra a vista”, i soffitti e le travi, il legno accuratamente restaurati e lucidati a cera, il rosso caldo del pavimento in cotto antico danno un sapore di altri tempi all’intero ambiente. Ma le “Mura Ciclopiche” scoperte e riportate al loro splendore insieme ad un imponente arco a tutto sesto interamente in pietra primeggiano su tutto.
Il nome “Tre Grana” deriva da un’antica moneta, rinvenuta durante i lavori di restauro Moneta questa datata 1810 e coniata da Gioacchino Murat, marito di una delle sorelle di Napoleone, che gli assegnò il regno di Napoli dal 1808 al 1815 (data della sua morte). Murat fu il primo ad introdurre il sistema decimale nella monetazione del Sud d’Italia. Come altri componenti della famiglia del Bonaparte anche Gioacchino Murat cambia il suo cognome in Napoleone. Per questo motivo in tutte le sue monete appare come Gioacchino Napoleone. Benedetto Croce narra che fino al 1860 e oltre “era dato incontrare vecchi napoletani che usavano portare nel taschino una moneta di quel re e la traevano fuori per contemplarla e baciarla sospirando.

Il misterioso simbolo della triplice cinta

L’origine del simbolo della Triplice Cinta si perde nella notte dei tempi, tanto che lo ritroviamo sia nelle Incisioni Rupestri di popoli considerati “Primitivi”, già presente peraltro, nella descrizione “Platonica” della mitica “Atlantide”, dove le tre cinte erano però circolari; frequentemente la si trova in forma quadrata, formata da tre quadrati concentrici, con 4 segmenti che uniscono i punti mediani dei lati e, a volte, anche i vertici (in questo caso i segmenti diventano 6). Nella Bibbia ci viene indicato che il Tempio di Salamone aveva “tre ordini di pietre”.
Il significato assunto da questo simbolo è ancora ambiguo: molti studiosi lo considerano semplicemente un gioco, un passatempo conosciuto come “FILETTO”. Presente ancora oggi sul retro di molte scacchiere moderne e dall’analisi dei luoghi in cui essa viene ritrovata ci si può formare un’idea sull’uso che ne poteva essere fatto. Se il “campo di gioco” è in orizzontale, questa tesi potrebbe quanto meno essere accettata, ma quando lo schema della “Triplice Cinta” si ritrova su muri o supporti in verticale, la faccenda assume un aspetto più delicato, interessante, che non si può esaurire in spiegazioni spicciole. Questo è proprio in caso del Ristorante Tre Grana, dove il mosterioso simbolo è stata ricavato sull’architrave di una finestra. Inoltre, non è attualmente possibile – almeno per quanto io penso – definire “quando” le incisioni sono state praticate: coeve all’edificio o posteriori? O magari anteriori e inglobate nella struttura stessa? E se fossero incisioni praticate da coloro che, passando attraverso le epoche, hanno voluto lasciare la propria “impronta” o farci “ammattire”? Esistono sistemi usati per datare approssimativamente questo tipo di incisioni su pietra (la presenza di strati di materiali chimici sovrapposti, ad esempio, accumulatisi nel tempo) ma una certezza manca.
Resta comunque un’ipotesi affascinante da considerare: che al pari del gioco dei “Tarocchi”, con cui si trasmettevano conoscenze “esoteriche” tra coloro che erano in grado di recepirle, in epoche in cui questo era uno dei sistemi per eludere la mano secolare della Chiesa, anche la Triplice Cinta possa costituire un messaggio “criptato”, destinato a chi di dovere. E’ indubbio che un tale simbolismo ci riporti all’idea di un “CENTRO”, sul quale le sfere umane devono convergere e “ordinarsi”. Come una sorta di ambito in cui l’Uomo deve operare e non perdersi in direzioni vane, ma cercando sempre di ritrovare sè stesso.

Menu

Gli Antipasti

Antipasto di Montagna - Millefoglie ciociaro con porcini e crudo - Tagliere di salumi nostrani e formaggi x2 - Crostoni alla crema di carciofi e speck - Rotolini di bresaola con ricotta - Scamorza al gratin con pomodori e alici - Prosciutto e melone.

I Primi Piatti

Maccheroni pomodoro e basilico - Fettuccine ai porcini e speck - Gnocchi con zucchine e salsiccia - Torcetti pecorino e pancetta - Paccheri allo zafferano e speck - Trofie pistacchio e peperoni.

I Secondi Piatti

Gran grigliata mista - Tagliata di manzo su pietra lavica - Tagliata rucola e grana con aceto balsamico - Lombata di angus - Straccetti alla pizzaiola - Straccetti con rucola e pachino - Scaloppina di tacchino al limone - Scaloppina con funghi porcini - Coniglio con olive piccantine.

I Contorni

Verdure grigliate - Patate al forno - Broccoletti - Insalata mista - Carciofi alla giudia.

I Dolci

Tiramisù - Torta Tre Grana - Panna cotta - Crema catalana - Ciambelline al vino (I dolci sono di produzione propria).

Le Pizze

Margherita - Capricciosa - Napoletana - Boscaiola - Porcini - Rucola pachino e parmigiano - Diavola - Quattro formaggi - Quattro stagioni.

I Vini

Cesanese del Piglio (Lazio) - Aglianico (Campania) - Falanghina (Campania) - Montepulciano (Abruzzo) - Verdicchio (Marche) - Malvasia (Molise) - Grillo (Sicilia) - Nero d'Avola (Sicilia).

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica
11:00 am - 11:00 pm Chiuso 11:00 am - 11:00 pm 11:00 am - 11:00 pm 11:00 am - 11:00 pm 11:00 am - 11:00 pm 11:00 am - 11:00 pm
  • Person Sig. Bruno Galuppi
  • Indirizzo Via San Francesco, 14 -
    03011 - Alatri - Frosinone;
    INFORMATI SULLA CUCINA SENZA GLUTINE.
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